Soriano nel Cimino
Mons. Sillani Leoncilli, lasciata Civita Castellana, il 18 novembre 1691, si reca a Soriano, ricevuto da tutto il Clero, raggiunge in processione la chiesa parrocchiale di S. Nicola di Bari.
Sull’altare maggiore, genuflesso, benedice il popolo, impartisce la confessione, l’assoluzione generale, concede l’indulgenza e assolve i defunti. Adora il Sacramento dell’Eucarestia, il curato apre il Tabernacolo, estrae la pisside, il vescovo benedice il popolo.
Trova il Fonte battesimale ben custodito. Le sacre reliquie sono conservate in un armadio ben tenuto. Gli Oli sacri sono in buona forma.
La chiesa è angusta e minaccia rovina; il vescovo dispone che venga ampliata o che si costruisca un nuovo edificio.
Nella sacrestia c’è una croce e si ordina al parroco di avere maggiore cura degli oggetti liturgici, dei paramenti, della cera per le celebrazioni e delle reliquie.
Lo stesso giorno, accompagnato dal Clero, amministra la santa Cresima.
La visita prosegue con una chiesa fuori dalle mura di Soriano, distante circa un miglio, verso Canepina. La chiesa è stata costruita da Martino Spazza.
Ha un unico altare con un armadio sulla parete dove si conserva la reliquia di S. Venanzio ben collocata entro un reliquiario. Ordina che l’armadio venga ridipinto. Non ha legati con oneri di messe e il rettore deve soddisfare gli oneri con le rendite di altri beni spettanti alla chiesa.
Visita poi la chiesa di S. Eutizio di diritto patronato della associazione laicale sotto lo stesso titolo.
L’altare maggiore è stato nuovamente costruito dalla società per propria devozione e la società stessa provvede al mantenimento dell’altare e ad ogni necessità. Ordina che sull’altare si faccia la pietra sacra, si eriga il baldacchino e si provveda alle suppellettili e agli ornamenti necessari alla celebrazione.
L’altare di S. Giuseppe di diritto patronato della famiglia Pennazzi è stato in parte occupato dalla erezione del nuovo altare maggiore, il vescovo dispone che l’altare sia trasferito in un’altra parte della chiesa o siano unite la società e il patronato trasferendo gli oneri di messa all’altare maggiore e sospendendo quello di S. Giuseppe.
L’altare di S. Lorenzo si suppone sia stato edificato da Lorenzo Patrizio con licenza ordinaria e, per esso, si ordina di costituire una congrua dote.
L’altare dei SS. Gregorio e Didaci è in buona forma; l’altare di S. Giovanni evangelista è ben provvisto, mentre l’altare dell’Incoronazione della Beata Vergine Maria è stato costruito da Eutizio Reali che provvede alla sua manutenzione con una rendita annua.
Per la Sacrestia si ordina di risistemare la pianeta bianca e rossa, realizzare una cassa lignea per conservare il velo e il corporale.
Giunge alla chiesa e oratorio della Disciplina affidati alla Confraternita omonima. Il vescovo si genuflette davanti all’altare, il canonico Marcello Mirolo, suo convisitatore, apre il tabernacolo, estrae le suppellettili e le stole per il sacramento dell’Eucarestia, la pisside e l’ostensorio sono in buona forma. Il vescovo genuflesso benedice il popolo e ripone il Sacramento, ordina di far dorare la chiave del tabernacolo e la fodera di seta, trova adeguate le reliquie.
L’altare maggiore è sufficientemente provvisto. Visita gli altri altari: S. Stefano è di diritto patronato dei signori Calucci; ordina sia provvisto delle suppellettili necessarie a spese del patrono e rettore del beneficio. Stesse disposizioni per l’altare di S. Martino di diritto patronato di Alberto Cavarelli, l’altare di S. Domenico di diritto patronato della famiglia Fontana e l’altare di S. Bernardino di diritto patronato della famiglia de Pantis.
Nei confessionali va apposta la bolla In Coena Domini.
La sepoltura della famiglia Virgili è collocata entro il cancello e presso l’altare maggiore, alle finestre vanno apposto nuovi vetri. In sacrestia vanno rinnovati due messali, vanno apposti i vetri all’armadio che conserva le reliquie.
Il vescovo si dirige verso la chiesa di S. Antonio di Padova che serve da oratorio alla Società con lo stesso titolo i cui fratelli indossano la veste bianca. L’altare maggiore è ben tenuto. L’altare dei SS. Nicola e Tolomeo è in buona forma. L’altare degli Angeli custodi che si suppone sia stato edificato da Bernardino Fontana.
La chiesa nel complesso è ben tenuta. La Sacrestia va provvista di nuovi messali per i defunti, due veli per il calice di colore bianco e nero e delle casse per contenere il Corporale. Raccomanda agli ufficiali di esibire i libri di amministrazione.
Il 20 novembre 1961, festa di S. Maria delle Grazie visita la chiesa omonima, con un unico altare sul quale ordina di apporre un palio e regolare la pedrella.
La chiesa di S. Maria della Misericordia e Oratorio della omonima confraternita. Ha un altare maggiore in buona forma.
L’altare della B. Maria di Loreto ha bisogno della sacra pietra, della tabella delle messe e di due candelabri.
L’altare del SS.mo Crocifisso è in buona forma.
La chiesa di S. Tommaso, oratorio della Confraternita del Sacramento ha un altare maggiore che ha bisogno di nuovi candelabri e di rifare il piede alla croce
OSPEDALE DELLA MISERICORDIA
L‘Ospedale di S. Maria della Misericordia dedicato alla cura degli infermi, ordina di realizzare una stanza per le donne divisa da quella per gli uomini.
OSPEDALE DEI DISCIPLINATI
Anche per l’Ospedale della Confraternita della Disciplina ordina di non tenere le donne con gli uomini se non dietro disposizione del Vicario Foraneo, che le donne non sposate siano separate, che non si ricevano eretici o ebrei, e i mercanti.
Il 20 novembre 1961 visita la chiesa della Beata Vergne del Piano. La chiesa è imperfetta, ha un unico altare che trova sufficientemente provvisto. Ordina di mettere in regola l’amministrazione della chiesa.
La chiesa di S. Giorgio con un altare maggiore dove dispone sia eretto un baldacchino, si provveda ad un piede per la croce e si rinnovino le tabelle delle cartagloria. L’altare di S. Gregorio e ordina di adeguare la pietra sacra.
Per la chiesa si ripari il pavimento in parte scavato e si applichi un telo alla finestra dietro l’altare maggiore.
Visita poi la chiesa di S. Eutizio in campo, distante due miglia dal centro abitato, nella quale sono custodite le reliquie del santo molto venerate per i tanti miracoli e le grazie elargiti.
L’altare maggiore è in buona forma, manca la veste dorata al candelabro maggiore per garantirne la migliore conservazione.
Per l’altare di S. Eutizio ordina di dorare o argentare le tabelle delle cartagloria e fare una nuova pedrella.
Per l’altare di S. Giacomo si accomodi la pedrella. Si ordina una migliore custodia della cripta.
A Soriano le anime fuori porta sono 1170, quelle entro le mura sono 542, per un totale di 1712. Le famiglie sono 385. Le anime comunicate 1092, quelle non comunicate 532, in tutto 1624