Chia
Mercoledì 28 novembre 1691 il vescovo scende da Bassano verso Chia che dista circa due miglia e con i suoi convisitatori giunge alla chiesa parrocchiale di S. Maria.
Trova la chiesa parrocchiale nello stato della precedente visita, nonostante i diversi avvertimenti del visitatore i decreti non sono stati osservati dall’arcipresbitero Domenico Mannus che viene redarguito per la sua cattiva amministrazione e gli è ordinato di sistemare la chiesa.
Il vescovo ascoltata la messa del canonico Marcello Miroli, visita il Sacramento, posto nella Pisside argentea conservata nel piccolo Tabernacolo coperto con un canopeo appena decente, ed ordina che si provveda a procurarne altri.
Si sofferma dinanzi al Fonte battesimale che trova in cattive condizioni e dispone di pulire il Fonte ed il cucchiaio per l’amministrazione del Sacramento. Ordina di risistemare i vasi per gli oli sacri. Ordina sia dipinta una croce sull’armadio dove sono conservati gli oli per gli infermi, e che la borsa violacea ove gli oli sono raccolti sia adattata per poterla appendere al collo.
Visita le sacre reliquie conservate in un proprio armadio vicino all’altare sul lato del vangelo, dispone sia dipinto l’armadio e vi sia indicata la scritta sacre reliquie.
Raggiunge l’altare maggiore, l’unico della chiesa, ordina che sia provvisto di una piccola croce, di un calice dorato, della tabella con la Carta Gloria e un’altra corona lignea. Si provveda inoltre ad uno sgabello per il candelabro e ad altre piccole sistemazioni.
Visita la chiesa ed ordina che sia ristrutturato il confessionale e le pareti siano pulite dall’umidità. Nella parte esterna della chiesa c’è una casa con una stalla per animali che si ordina di recintare e pulire. Alcune parti della chiesa vanno ristrutturate e pulite.
Si reca nella sacrestia dove trova le suppellettili ed un calice. Ordina di provvederla di quattro ampolle e due catini, rinnovare un messale, apporre una tenda alla finestra e procurare due veli per il calice di colore nero e verde. Dispone infine all’arcipresbitero di consegnare la Pianeta rossa al convisitatore.
Il vescovo visita la chiesa di S. Caterina ed il suo unico altare e dispone di aggiustare il pallio.
Si avvia verso la chiesa di S. Giovenale ed ordina che si provveda alla Carta Gloria e il candelabro. Dispone chi sia riparato il tetto e sia sistemato il velo del calice conservato nella sacrestia.
Visita la chiesa di S. Maria delle Grazie di diritto patronato della comunità
L’altare maggiore sia provvisto di carte gloria.
L’altare di s. Giuseppe e s. Salvatore sia provvisto di quattro candelabri e si dipinga la croce lignea. Siano apposti coronidi alle Carte Gloria a spese del patrono dell’altare.
Visita poi l’altare di S. Carlo eretto per dote di Bernabeo Zoannis nel 1629 che ordina sia mantenuto dal patrono, sia fornito di quattro candelabri con croce.
Nella sacrestia ordina sia fornita una pianeta viola, una borsa nera, e che siano consegnati i libri di amministrazione della chiesa.