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Canepina

Il 2 giugno 1691 il vescovo Giuseppe Antonio Sillani Leoncilli, visitata la terra di Carbognano, dopo pranzo scende a Canepina, nella diocesi di Orte, dove, in processione col Capitolo e il Clero raggiunge la chiesa collegiata di S. Maria Assunta.

Qui, genuflesso, baciata la croce, benedice i fedeli. Davanti all’altare maggiore, genuflesso, ascolta cantare la solenne orazione, benedice e concede l’indulgenza, assolve i defunti e procede alla visita.

Onora il Sacramento, indossa la veste e si inginocchia davanti all’altare, apre il tabernacolo, venera l’Eucarestia e benedice i fedeli.

Visita il Fonte battesimale ed ordina di provvedere ad un’urna per conservare i vasi degli Oli chrismali e catecumenali.

Visita poi le sacre reliquie, le trova decentemente conservate nel loro ostensorio posto sull’altare di S. Corona. Ordina si apponga una croce su detto ostensorio.

Passa così all’altare dell’Assunzione della Beata Maria Vergine e dispone di eseguire gli ordini dati nella precedente visita e costruire un baldacchino.

L’altare di S. Antonio è sotto la cura della Confraternita del Gonfalone, essendo contiguo al vicino altare di S. Lucia, e rimanendo poco spazio tra i due, consiglia di modificare l’altare e la sua pedrella in modo che il sacerdote possa celebrare senza impedimento. Dispone di costruirne uno unico altare sul quale porre una icona della Beata Maria Vergine in visita a s. Lucia e s. Antonio abate, il costo delle celebrazioni sarebbe meglio utilizzato se uno dei due altari venisse tralasciato.

Altare dei SS. Girolamo e Andrea è adeguato, mentre su quello di S. Leonardo, presso la porta della Sacrestia, è una icona dipinta su tavola rovinata in molti punti e deturpata da interventi inadeguati, e’ necessario farne dipingere una nuova. La parete laterale a cornu evangelii è umida e l’altare necessita di profonde ristrutturazioni o di demolizione, per il Ciborio delle reliquie di S. Giovanni Battista occorre far dipingere una nuova tavola.

Per l’altare di S. Corona si ordina di realizzare il baldacchino.

L’altare di S. Vincenzo Ferreri, di diritto patronato della famiglia dei Venchioni, collocato presso la porta laterale della chiesa dove suonano le campane, (…) è carente di tutto il necessario per le celebrazioni, si dispone di demolirlo e trasferire gli oneri di messe nell’Altare dell’Assunzione, sostituire l’immagine di s. Giovanni con quella della Vergine e di S. Vincenzo Ferreri.

L’altare di S. Nicola sia unito con il vicino altare di S. Barbara. Quest’ultimo è sospeso dalla precedente visita e spogliato della croce e del necessario alle celebrazioni. Il vescovo dispone sia demolito l’altare di S. Barbara e unito con quello di S. Nicola sul quale sia dipinta l’immagine dei santi Barbara, Nicola e Bonifacio e vi si trasferiscano i benefici degli altari degli stessi santi Nicola, Barbara e Bonifacio.

Altare della Madonna del Rosario è in buono stato, mentre l’altare di S. Bonifacio è costruito vicino all’altare del Crocifisso e all’organo rendendo difficile l’accesso all’organo. Il vescovo ordina che venga demolito e unito agli altari di S. Nicola e S. Barbara.

L’altare del Crocifisso è ben provvisto de ornato.

Visita poi i confessionali e l’organo collocato vicino all’altare maggiore sopra gli stalli dei canonici, suggerisce di spostare il coro sopra la porta principale della chiesa per rendere più agevoli le celebrazioni e trasferire la piattaforma nella parete laterale accanto all’altare maggiore per rendere più agevole il passaggio dei canonici.

Ordina di riparare la lapide sepolcrale del patrono e sistemare i vetri alle finestre. In sacrestia dispone di sistemare le suppellettili mentre trova le reliquie ben conservate.

Il 3 giugno il vescovo celebra la festa della Pentecoste nella chiesa collegiata

Il lunedì successivo, 4 giugno, si reca nella chiesa di S. Rocco. Visita l’altare maggiore dedicato a san Rocco e dispone di provvederlo del necessario.

Sull’altare di S. Carlo ordina di fermare la sacra pietra e rinnovare le cartagloria e visita l’antico altare di S. Rocco che nella precedente visita aveva lasciato sospeso.

Per la chiesa ordina si facciano realizzare borse, purificatori e lampade, che si risistemi il selciato davanti all’entrata della chiesa e si facciano piccoli lavori di modifica all’edificio.

Visita la chiesa di S. Amanzio con un unico altare ed ordina sia restaurata la Mensa e le tavole delle cartagloria e si puliscano le pareti della chiesa.

Giunge poi alla chiesa di S. Corona anch’essa con un unico altare. Ordina alle le suore di s. Silvestro di Roma di realizzare un nuovo pallio in cuoio dorato per sostituire l’originale danneggiato e lacero. Dispone di procurare quattro nuovi candelabri dipinti. Per la chiesa ordina di riparare il tetto e accomodare la campana. Le pareti della parte posteriore sono da pulire e liberare dalle erbacce.

Nella Chiesa di S. Sebastiano dispone di apporre una nuova pietra sacra, realizzare un baldacchino e provvedere agli apparati liturgici.

Per l’altare di S. Francesca Romana ordina di provvedere ad una croce, candelabri ed erigere un baldacchino, così come per l’altare di S. Isidoro e per l’altare di S. Antonio da Padova.

L’Ospedale di S. Sebastiano. Visita l’ospedale ed ordina di fare due letti per i sacerdoti e due per i pellegrini, far fare nuova biancheria e proibisce di utilizzare le tovaglie della chiesa. Ordina di pulire le fognature e consegnare i libri di amministrazione.

La chiesa di S. Maria di Porcignano, ha un altare maggiore sufficientemente fornito, sull’altare dell’Annunciazione il vescovo dispone di fermate la pietra sacra, mentre trova l’altare della Beata Maria di Loreto ben provvisto del necessario.

Per l’altare di S. Andrea ordina di adeguare la sacra pietra e di fornire l’altare della SS. Trinità di uno sgabello e di candelabri. Per tutti gli altari da disposizioni sui legati di messa ed essi collegati.

In Sacrestia ordina di sistemare la pianeta bianca.

La chiesa di S. Giovanni ha un unico altare con un beneficio assegnato ad un canonico

Il 5 giugno il vescovo giunge alla chiesa di S. Maria delle Grazie il cui unico altare risulta abbondantemente provvisto delle suppellettili necessarie alle celebrazioni e dispone di registrare le messe che si officiano.

Si reca poi alla chiesa parrocchiale di S. Michele arcangelo, genuflesso davanti all’altare, indossato rocchetto e stola, aperto il Tabernacolo, estrae l’Eucarestia, la pone nella pisside e benedice il popolo. Accanto al tabernacolo sono presenti lo sgabello, i candelabri, le cartagloria. Ordina di conservare meglio l’ostensorio e la pisside. Gli oli sacri sono posti in vasi che si chiede di risistemare, oltre a realizzare una finestrella sulla parete dell’altare maggiore, a cornu evangelii, dove conservare vesti e chiavi.

L’altare maggiore è abbastanza in forma, c’è un legato di messe affidato alla Confraternita della Misericordia.

L’altare di S. Antonio Abate è affidato alla Società omonima alla quale il vescovo chiede di realizzare un baldacchino.

L’altare della Pietà è di diritto patronato del RR. Chiatti, si dispone di erigere un baldacchino e provvedere ad un palio.

L’altare d S. Elena è di diritto patronato della casa de Murettis e affidato alla Confraternita della Misericordia che provvede alla manutenzione. Il vescovo visita poi i confessionali, la chiesa tutta e la Sacrestia dove dispone si provveda ad un velo bianco per l’eucarestia e per le altre funzioni, si provveda alla lanterna per condurre il viatico agli infermi, a dorare e pulire il calice, a procurare un messale per i defunti.

Il 6 giugno 1691 visita la chiesa di S. Giovenale dove ordina si eriga un baldacchino per l’altare maggiore e si sistemino le reliquie in un armadio meno angusto. Per l’altare di S. Maria di Loreto dispone che si eriga il baldacchino, si porti avanti la sacra pietra e si dipinga lo sgabello per i candelabri. Per l’altare di S. Giovenale oltre al baldacchino, ordina che si dipingano la tabella e le cartagloria e si ponga il regolo alla pedrella. Per l’altare di S. Antonio da Padova si restauri la mensa e si faccia il baldacchino. Per tutta la chiesa dispone sia riparato il pavimento. In sacrestia si risistemi la pianeta bianca, si provveda a quattro borse di colori diversi, si aggiusti la finestra e si provveda a catini e vasi per la celebrazione.

L’oratorio del Sacramento ha un unico altare dove va posto un baldacchino e vanno sistemate le reliquie.  Qui si ordina di sistemate la parete, il pavimento e la porta del campanile. Per la sacrestia si provveda ad una pianeta e una borsa con velo nero e fare l’orlo alla pianeta antica, riaggiustare la pianeta bianca, riparare e dorare il calice, realizzare due cuscini di colore viola, registrare gli oneri di messa nel libro di amministrazione della Confraternita, realizzare candelabri per gli ufficiali della Confraternita e provvedere a redigere il sommario delle indulgenze.